14/10/2023

INVELLE di Simone Massi

Simone Massi, volto già più che conosciuto per aver prodotto la sigla ufficiale che accompagnò ogni proiezione della Mostra dal 2012 al 2016, ritorna con Invelle l’unico film d’animazione della selezione ufficiale, presentato all’interno della categoria Orizzonti dell’80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Quelle che vengono proposte sono tutte storie di infanzie impunemente rubate dalla storia, partendo dagli sgoccioli della Prima guerra mondiale, passando dal caos che dominò l’Italia che stava venendo liberata, fino ad approdare a quegli anni che sarebbero potuti essere di calma, ma che, invece, sono stati caratterizzati dalla violenza.

È il 1918 e Zelinda, una bambina contadina, è costretta a diventare donna troppo velocemente: si avvertono ancora gli echi della guerra ed è costretta ad assumersi il peso della casa sulle spalle, della stalla e dei fratelli, poco importa che così si determini la mattanza della sua istruzione.
È il 1943 e Assunta, una bambina contadina, è costretta a vivere le angherie di padroni e nazisti. La sua esistenza è grigia se non fosse per un vestito colorato che si cuce da sola.

È il 1978 e Icaro, un bambino contadino, si sente schiacciato dal peso del sentimento di riscatto nei confronti di un passato difficile per i suoi antenati: deve fare ciò che loro non hanno mai potuto fare. Nel mentre Aldo Moro viene prima rapito e poi ucciso dalle Brigate Rosse.
Tutti e tre i bambini sono appartenenti a famiglie contadine e non riescono, nonostante la distanza temporale l’uno dall’altro, a godere né di una rivincita sociale né, tantomeno, di una rivincita generazionale. Si capisce, allora, il perché della ridondanza del mito di Icaro: è letale allontanarsi troppo dal selciato, da quel percorso già stato rivangato per anni ed anni dai propri antenati.

Simone Massi realizza un’ottima regia e Invelle è reso unico anche grazie alla stessa tecnica dell’artista, consistente nello stendere uno strato di pastelli ad olio su carta per poi graffiare la superficie, anche se, a lungo andare, nella visione cinematografica potrebbe infastidire la vista dello spettatore.

Sofia Palmeri