18/11/2023

MEMORY di Michel Franco

Dopo i duri “Nuevo Orden” e “Sundown” il regista messicano Michel Franco torna in concorso alla Mostra di Venezia con “Memory”, un film sulla vita segnata dal trauma e sulla memoria che scivola via.
Sylvia, donna insoddisfatta del proprio lavoro in una casa di cura, madre, ex alcolista, sessualmente abusata è interpretata da una Jessica Chastain amara, esteticamente priva di qualsiasi artificio (borsa a tracolla, jeans e giubbotto verde sono quasi una divisa) e completamente padrona del proprio ruolo di donna ferita e sfiduciata.

Saul Shapiro è un uomo che sta dolorosamente entrando nella sua nuova vita senza memoria, vittima di una forma precoce di demenza, affidato ad un Peter Sarsgaard talmente disarmante nella sua semplicità che conquista la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile.

L’incontro tra Sylvia e Saul è infelice: lui la segue fin sotto casa da una festa di ex studenti e lei, certa che lui l’abbia violentata in passato, vuole vendicarsi. Ma la memoria, cuore pulsante di quest’opera, sbaglia: i due non si conoscevano e Sylvia accetta di diventare l’infermiera personale di Saul. Ed ecco che il loro rapporto acquisisce forme diverse, evolve, imparando a districarsi con delicatezza fra i problemi di entrambi. Da un lato un passato traumatico talmente vivo nel ricordo da ripercuotersi sul presente; dall’altro un passato che lentamente si sgretola lasciando al suo posto umiliazione e dolore. Due persone ai margini e disadattate si incontrano e si curano, e rifioriscono inaspettatamente da radici che sembravano secche.

L’atto del prendersi cura, rispettato o mancato, è il motore che crea o distrugge le relazioni in questo film. Saul, Sylvia e la figlia di lei riescono a creare un piccolo nucleo sicuro, in opposizione a una società disinteressata e a rapporti familiari disfunzionali e dannosi. Sulle note di A Whiter Shade of Pale dei Procol Harum le porte ben serrate delle case e dei cuori lentamente si schiudono e lasciano entrare la luce e il calore umano. “Memory” è un dramma con pochi personaggi, ben caratterizzati nel loro disagio e nelle loro scelte sbagliate, non cattive ma spaventate; è un film che parla del dolore senza mai trascendere nella sua ostentazione, ma con una delicatezza e una tenerezza che lo rendono memorabile e prezioso.

Martina Dell’Acqua