14/10/2023

EL PARAISO di Enrico Maria Artale

El Paraíso, di Enrico Maria Artale, pellicola che ha ottenuto il premio per la Miglior sceneggiatura e per la miglior interpretazione femminile nella sezione Orizzonti all’ottantesima Mostra del Cinema di Venezia, è una commedia drammatica.
Attraverso sfumature grottesche e tragicomiche, l’opera si focalizza su svariati argomenti, di carattere soprattutto psicologico ma anche sottilmente sociale.

Al centro il rapporto, al limite dell’edipico, tra una madre (la premiata Margarita Rosa De Francisco), attrice colombiana da molti anni in Italia, e il figlio quasi quarantenne Julio Cesar (Edoardo Pesce). Oltre alla relazione genitore - figlio, di per sé già complessa visto il temperamento di entrambi i personaggi, è l’ambiente di riferimento a rendere le cose ancora più difficili: Fiumicino, periferia romana statica, immobile, in cui la famiglia vive trafficando droga.

La questione dello spaccio di stupefacenti però è sempre vissuta con leggerezza, come se fosse del tutto normale, e viene accantonata quasi totalmente quando subentra un inaspettato colpo di scena.
È proprio allora che la pellicola assume una connotazione di gran lunga più filosofica, tornando su uno degli argomenti più dibattuti della storia: la morte.
Come in un melò i sentimenti sono estremizzati all’ennesima potenza, mentre l’immagine si fa via via sempre più poetica, tanto da offrire, in certe scene, molteplici possibili interpretazioni. La musica, a tratti ossimorica rispetto alla sceneggiatura, accentua il forte contrasto insito nello stesso protagonista, e va ad inserirsi laddove vi è penuria di parole.
Il rimando, seppur parziale, ad un capolavoro del cinema come Psycho di Alfred Hitchcock (il complesso edipico è il nucleo di entrambe le opere) è certamente una chicca apprezzata dai cinefili.
Le ottime interpretazioni e il velo di follia rendono El Paraíso lodevole e convincente: un film ben realizzato, in grado di emozionare lo spettatore.

Isabella V. Fleri