04/10/2023

L’ORDINE DEL TEMPO di Liliana Cavani

Presentato fuori concorso al Festival di Venezia, L’ordine del tempo, diretto da Liliana Cavani, come preannuncia fin da subito il titolo e soprattutto come i personaggi ci tengono a sottolineare durante il film, anche in maniera immoderata, parla del tempo. Un asteroide, con un’altissima possibilità di impattare con la Terra nel giro di poche ore, mette a soqquadro una tranquilla giornata che un gruppo di amici borghesi sta trascorrendo in una villa sulla costa. L’asteroide scoperchia il vaso di Pandora e diventa immediatamente l’espediente affinché tutti i personaggi, in uno slancio di brutale sincerità, comincino a rivangare il passato, dissotterrando verità che sarebbero dovute rimanere nascoste. Purtroppo, la possibilità di un’imminente estinzione della razza umana finisce per passare in sordina, totalmente sovrastata da dialoghi prolissi e talvolta poco realistici. Più che una minaccia l’impatto con l’asteroide per lo spettatore potrebbe diventare un’utopia.

Quello che più è evidente è la mancanza di tensione. È difficile, o quantomeno irrealistico, immaginare che in una situazione così drammatica nessuno abbia la reazione più umana: il panico. In realtà, volendo essere sinceri, l’unica ad avere una reazione comprensibile è la domestica, ma nessuno la prende troppo sul serio. Si innesca solo un tortuoso circolo di confessioni e recriminazioni, da cui nessuno riesce a salvarsi.
Forse l’insegnamento che dovremo cogliere è che finché la vita ci sembra scorrere senza intoppi si finisce per accantonare la sincerità in nome di una stabilità che pensiamo ci soddisfi e si mettono da parte tutte le ambizioni, nella speranza che un domani ci sia il tempo di realizzarle. Ed è proprio quando il tempo sta per scadere che l’essere umano non ha più paura di osare, non avendo ormai più niente da perdere. E almeno questo i protagonisti, anche se a nostre spese, lo hanno imparato.

Asia Minichilli De Gennaro