27/09/2023

POOR THINKS di Yorgos Lanthimos

Mrs. Mary Shelley scrisse nel 1818 uno dei romanzi dell’orrore più agghiaccianti nella storia della letteratura, “Frankenstein” ovvero Il Prometeo moderno, storia che è stata portata al teatro e al cinema per farne diverse rappresentazioni. Per il grande schermo, sono state fatte numerose trasposizioni di cui, la più nota al grande pubblico, del 1931 con la regia di James Whale e l’iconica interpretazione di Boris Karloff.  
Anno 2023, Yorgos Lanthimos, regista greco di fama mondiale, torna alla 80ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e vince il Leone d’Oro con il film in concorso, "Poor Things" o "Povere creature" in italiano, lavoro che dice di basarsi sul medesimo romanzo di Alastair Gray, ma che invece ricorda molto del racconto di successo della scrittrice Shelley.
In "Poor Things", Lanthimos ne fa una rivisitazione o metamorfosi però, il "Frankenstein" in questione è interpretato da Willem Dafoe, scienziato pazzo che ha l’idea di sperimentare non su un uomo composto da pezzi cuciti provenienti da cadaveri, ma sul corpo di una donna, Emma Stone, alla quale inserisce il cervello del feto di quella che sarebbe stata la sua propria bebè. 
Emma Stone (Bella Baxter) non è un mostro, anzi, nelle scene appare incantevole, isolata e rinchiusa in una stanza curatissima dove tutto è candido. L’unico a renderla strana sono i suoi movimenti motori, perché è una donna adulta sì, ma si esprime come una piccola bambina, cammina barcollando e balbetta, oltre a fare i bisogni dove le capita e di mostrare disappunto buttando giù gli oggetti che li stanno vicino.
Willem Dafoe (Godwin Baxter) invece fa senso, ha diverse cicatrici sul volto, è estremamente magro e quando erutta produce delle bolle che viaggiano nella sala da pranzo. Continua la sua sperimentazione con altri corpi in presenza di Bella che impara a tagliuzzare carne umana qua e là senza alcuna paura.
Intorno a Bella, c'è sempre la servitù che la pulisce, le dà da mangiare e la mette a letto, finché lei non comincia a voler capire di più su ogni situazione. Arriva anche un allievo di Godwin, Ramy Youssef (Max McCandless), che ha il compito di segnare gli avanzamenti o comportamenti diversi della loro “creazione” ed è così presente con la continua osservazione che finisce per innamorarsi di lei.
Bella comincia ad emergere e dà spazio alla sua trasformazione con i primi desideri sessuali, si imbatte con la masturbazione e questo crea in lei nuovi appetiti e la necessità di nuove esperienze. In questa circostanza, le viene indicata l’importanza delle regole sociali e del pudore; lei se ne sorprende dell’ipocrisia.
A differenza del mostro della Shelley, la Baxter non se va in giro solo intorno alla casa o il paese, lei vuole di più, e assieme al primo uomo con cui prova una passione sconfinata, l’avvocato furbo Mark Ruffalo (Duncan Wedderburn), se ne va per quel di Lisbona, una nave da crociera e Parigi. Dafoe, come buon padre-creatore, le dà il permesso di andare e vivere, fornendole anche del denaro.    
Ed è con questo viaggio che Lanthimos inizia a mostrare le diverse sfaccettature che differenziano le donne dagli uomini e viceversa e gioca con la gelosia e il controllo che i maschi vogliono avere nei confronti delle femmine. Bella si è capita e sa cosa vuole, si vede libera, mentre Duncan la vuole tutta per sé e ha la chiara intenzione di governarla. 
Il momento di Parigi è significativo per Bella perché è lì dove vuole conoscere altre persone e si separa da Duncan. Decide di diventare addirittura prostituta per continuare a vivere il sesso in forma libera e sfrenata e di dominare i maschi in questo modo. Da qui, il suo processo di emancipazione si evolverà ancor di più perché capirà molte dinamiche sociali e del sistema. 
L'opera di Yorgos Lanthimos viene resa unica non solo dalla sua visione del Frankenstein femminista e al femminile, ma anche grazie alla ricreazione di dimensioni oniriche dal tratto tutto surrealista che possono apprezzarsi dall’affiche, dalla scenografia e dagli stessi costumi creati da Holly Waddington, così come dagli animali, metà anatre, metà maiali, con cui si sperimenta un continuo senso di stranezza e di visitazione di luoghi diversi e non comuni. 

Blanca Estela Rodriguez
Giornalista culturale-freelance radio,web, carta stampata e tv.
Ha collaborato con le emittenti del Servizio Pubblico Messicano.
Cura e organizza festival e rassegne cinematografiche.