19/09/2022

IL SIGNORE DELLE FORMICHE di Gianni Amelio

Tra i cinque film italiani selezionati per la competizione di Venezia 79 vi è stato anche “Il signore delle formiche” del regista Gianni Amelio. Il regista che mancava da Venezia dal 2013 (il suo film “L’Intrepido” era in concorso a Venezia 70) ha portato alla Mostra del Cinema questo suo ultimo lavoro ispirato alla vera storia di Aldo Braibanti drammaturgo sceneggiatore poeta e mirmecologo (studioso della vita delle formiche), interpretato dal bravo Luigi Lo Cascio, che nel 1968 venne condannato, dopo un processo che in quegli anni fece scalpore, a nove anni di reclusione per aver sottomesso alla sua volontà, in senso fisico e psicologico, uno studente suo amico, Ettore (l’attore Leonardo Maltese) da poco maggiorenne.

L’accusa era quella di plagio, in base a una legge ancora in vigore in quegli anni e introdotta dal fascismo con il Codice Rocco, istituita appositamente per mascherare l’accusa di omosessualità dal momento che il regime, consacrato ai valori di “Dio, Patria, Famiglia” non poteva ammettere tale “devianza” (gli omosessuali venivano privati dei loro diritti e confinati in luoghi remoti del Paese).

Il giovane venne rinchiuso per volere della famiglia in un ospedale psichiatrico e sottoposto a una serie di devastanti elettroshock, perché tale orientamento era considerato alla stregua di una malattia da curare. Il reato di plagio, grazie anche alla petizione di molti intellettuali e da alcuni movimenti politici, soprattutto il Partito Radicale (rappresentato da un primo piano di oggi della senatrice Emma Bonino) verrà abolito dalla Corte Costituzionale soltanto nel 1981.

Il film di Amelio prende spunto da fatti realmente accaduti, e racconta in maniera delicata una storia a più voci dove, accanto all’imputato prendono corpo i famigliari e gli amici, gli accusatori e i sostenitori, e un’opinione pubblica per lo più distratta o indifferente. Interessante il confronto tra le due madri: quella di Braibanti, Susanna (l’attrice Alda Bosello) e quella di Ettore, Maddalena (Anna Caterina Antonacci) che con misurata dignità hanno cercato di difendere, proteggere e amare a modo loro i propri figli.
Solo un giornalista del quotidiano “L’Unità” (interpretato da Elio Germano) s’impegnerà a ricostruire la verità, affrontando sospetti e censure. Lo Cascio interpreta in maniera misurata l’intellettuale Braibanti, uomo colto e mite, mentre lo studente è interpretato dal giovane Leonardo Maltese di cui sicuramente sentiremo ancora parlare.

Andrea Curcione