15/09/2022

Il problema delle prenotazioni per gli accreditati alla Mostra

In tanto anni di partecipazione alla Mostra di Venezia vi era una situazione che era croce e delizia per gli accreditati: le code per entrare alle proiezioni. Bisognava mettersi in fila per tempo perché se avevi l’accredito dal colore rosso (i quotidianisti) avevi la priorità ed eri più tranquillo, ma con l’accredito blu (periodici) di meno e con l’accredito verde (culturali che poi sono diventati accrediti cinema) ancora meno. Non parliamo se c’era la commistione del pubblico. C’erano comunque proiezioni riservate, ma non era tutto così automatico. Uscito da un film molto spesso ti mettevi in coda per un altro e lì passavi il tuo tempo in attesa. Bisognava avere pazienza, il vantaggio era che si attivava una buona socialità e nelle code si ritrovavano vecchie conoscenze e se ne facevano di nuove.

Poi con l’arrivo della pandemia e le molte limitazioni si è pensato bene di procedere con la prenotazione online dei posti in sala degli accreditati. Prenotazione gratuita perché già alla fonte si era pagato l’accredito. Il primo anno, il 2020, è stato perfetto. Anche se c’era l’utilizzo delle sale al 50% della capienza vi è stato un calo notevole delle presenze e quindi degli accreditati. Inoltre, molti film venivano proiettati più volte, proprio perché i film in cartellone erano diminuiti con la sezione Venezia Classici che era stata trasferita al festival del Cinema ritrovato di Bologna.

Il 2021 è stato un anno tremendo e complicatissimo per un motivo semplice e logico. Le sale sono rimaste utilizzate al 50% della capienza, ma sono decisamente aumentati gli accreditati e il pubblico. Questo ha portato al fatto che molte proiezioni erano esaurite rapidamente e quindi non si potevano più prenotare. Poi per un’indicazione perversa si poteva prenotare ogni film 72 ore prima della proiezione. Ma se a quell’ora stavi guardando un altro film? Molti uscivano dalle sale per prenotare e poi rientrare perché se avessero aspettato la fine della proiezione probabilmente non ci sarebbero stati più posti. Insomma, una disperazione.
E quest’anno come è andata? È stata cambiata la piattaforma di prenotazione, da Boxol a Vivaticket. Stavolta cominciavi a prenotare tre giorni prima delle proiezioni e per i film di due giorni successivi. Quindi ogni due giorni ti alzavi alle 7.00, poi alle 6.45, ed eri lì al computer o allo smartphone in attesa di essere operativo. Perché il sistema ti metteva in sala d’attesa per dieci minuti o anche venti e poi la sala d’attesa ti bloccava e ti metteva in pausa.

L’inizio è stato tragico con il sistema che è andato subito in tilt e per cinque ore ha funzionato a singhiozzo, poi via via è migliorato ma lasciando ancora molte insoddisfazioni. Stavolta le sale avevano il riempimento al 100%, ma i film in selezione erano tanti e la presenza del pubblico ha “mangiato” molte volte i posti degli accreditati. Inoltre, c’erano due iter di prenotazioni diversi e se prendere un posto nel gruppo Sala Grande, Sala Darsena, Palabiennale, era piuttosto accessibile, nell’altro gruppo (Sala Perla e altre) era più complicato con ripetizioni inutili e perdite di tempo.

Un sistema ancora da perfezionare per una realtà che prevede circa 12.000 accreditati (lo ha detto il direttore Barbera) e che pagano ciascuno dai 60 ai 100 euro (facendo una sommatoria si sfiora il milione di euro) e che quindi hanno diritto di essere trattati con dignità e rispetto, dando loro la possibilità di vedere i film che ritengono di scegliere e non quelli che diventano residuali. Quando ci sono.

Alessandro Cuk