29/11/2021

COMPETENCIA OFICIAL di Gastón Duprat e Mariano Cohn

Un facoltoso imprenditore spagnolo, giunto alla soglia degli ottant’anni, intende lasciare un ricordo di sé finanziando un progetto che rimanga a imperitura memoria. Dopo aver scartato alcune idee deciderà di produrre un film che possa avere un successo internazionale e gli permetta di essere finalmente riconosciuto in quei circoli culturali e intellettuali a lui preclusi. Chiama quindi la più importante regista spagnola di fama mondiale: l’artista anticonvenzionale Lola Cuevas (interpretata da Penélope Cruz).

La regista decide di realizzare un film basandosi su un romanzo bestseller che racconta la storia di due fratelli divisi per età, carattere e sentimenti. Sceglie quindi i migliori attori possibili: il belloccio Félix Rivero (Antonio Banderas) stella hollywoodiana, e il maturo Iván Torres (Oscar Martínez) attore di teatro serio e impegnato. Due uomini che più incompatibili fra loro non possono esistere. Il primo vanesio, superficiale e da ruoli all’americana in film e fiction televisive di successo; il secondo invece è serio, raffinato, posato, un po’ snob, con anni di esperienza per aver calcato le scene sul palcoscenico in ruoli importanti.

Tutti e due però hanno un difetto che li accomuna: un ego troppo smisurato che li fa innamorare del loro modo di essere. Il problema è che spesso non smettono di recitare anche nella vita reale. Tra invidie, cattiverie, battute e atteggiamenti del gruppo (anche la regista si serve di metodi a dir poco “eccentrici” per fare entrare gli attori nella parte) risulterà molto estenuante portare avanti il film, fino a un clamoroso colpo di scena.

I registi e autori televisivi argentini Gastón Duprat e Mariano Cohn che si erano già fatti conoscere a Venezia nel 2016 quando avevano portato in concorso “Il cittadino illustre” sempre interpretato da Oscar Martínez (coppa Volpi per l’interpretazione maschile) e poi nel 2018 con il film fuori concorso “Il mio capolavoro”, anche questa volta realizzano una commedia intelligente dai dialoghi spassosi (la sceneggiatura è firmata dai due insieme ad Andrea Duprat) che racconta umoristicamente vizi e difetti del dietro le quinte del mondo di attori e registi del cinema. Una sorta di “Boris” in chiave cinematografica con attori in stato di grazia. In primis Penélope Cruz, (qui con una folta chioma riccioluta rossa) attrice molto versatile, in grado di passare da ruoli drammatici (“Madres paralelas” di Almodóvar) a parti più leggere.

Andrea Curcione