10/11/2021

LA TANA regia di Beatrice Baldacci

I giovani e i loro drammi. Così si potrebbe definire questo bel film che ha visto l'esordio di Beatrice Baldacci alla regia. Presentato alla 78' Mostra del Cinema di Venezia, è un quadro esauriente di ciò che rappresenta la sofferenza nel mondo giovanile. Siamo nel pieno di un'estate e Giulio aiuta i genitori nei lavori dell’orto e del giardino della loro casa di campagna. Non lontano da lui s’accorge della presenza di una ragazza. Ne parla con i suoi che lo invitano ad andare a salutarla. Lei, Lia, conosciuta quand’era ragazzina ed è quasi coetanea del loro Giulio. Da molti anni non avevano più avuto sue notizie. Un’occasione per riprendere i contatti che lasciano volentieri a Giulio. Ma Lia è un'altra cosa rispetto ad allora, sembra timida e impacciata. Giulio la vuole conoscere meglio e approfitta della vicinanza per passare qualche giornata insieme.

Agli occhi di Giulio Lia è bella ed ha un'attenzione che non è più solo curiosità. Ma è Lia a rompere gli indugi. Non tarderanno molto i loro corpi ad unirsi in una spontanea attrazione. Giulio però non sa darsi spiegazione della sua inquietudine. Vorrebbe saperne di più, ma Lia fugge. Casa sua è sempre chiusa e niente farebbe pensare che lei ci viva dentro. Scopre così, un giorno, da una finestra semiaperta che c'è un'altra persona dentro a quella casa: è sua madre, da anni costretta a letto da una malattia neurodegenerativa. Lia si ribella a quella intrusione dentro alla sua vita, ma Giulio vuole aiutarla. Il finale, inaspettato, non è quello che ci si potrebbe attendere.

La tana è proprio un bel film. Ci dice come crescere verso un’età adulta sia maledettamente complicato. Lia ho solo vent’anni ma è chiamata a prendere decisioni estremamente difficili. Si sente in preda di un destino che la schiaccia e non ha nessuno con cui condividerlo...

Massimo Rosin