17/09/2024
Pooja, Sir di Deepak Rauniyar
Pooja appartiene ad una etnia minoritaria, che il colore e la cura della pelle mascherano efficacemente; rigetta la propria figura femminile e fragilità vestendosi e muovendosi come un uomo e come tale vive con discrezione il suo rapporto affettivo con una compagna, che durante la sua assenza per motivi di lavoro e di lontananza, ha cura del padre, che tuttavia la vede come una estranea in casa e non si dà pace!
Pooja è affiancata nelle ricerche e nel risolvere il caso da una collega di etnia Madhesh. Se da un lato le due donne sembrano dover obbedire agli ordini superiori (dovuto al sistema piramidale di comando) o sono coinvolte in intricate situazioni dove le posizioni economiche e/o i pregiudizi socioculturali di casta e di genere sembrano interferire con la giustizia e la ricerca della verità, dall’altro lato emergono, nel fluire del film, i valori che fondano le azioni delle due protagoniste. Scevre da condizionamenti, senso del dovere, rispetto ed umanità nell’approccio investigativo, onestà e coraggio nelle fasi d’indagine, coscienza del rischio che il loro lavoro comporta, fare squadra, professionalità e determinazione nel raggiungere l’obiettivo con il minor danno possibile per sé stesse e per gli altri minori e adulti coinvolti nel caso, con una sensibilità tutta al femminile.
Quella stessa che, seppure volontariamente mascherata al maschile, imporrà a Pooja, per coerenza con i suoi principi, di dissentire o disapprovare apertamente quando è necessario e giusto, di esprimere pubblicamente le ragioni di altri, quando questi vengono ingiustamente messi a tacere da una giustizia ipocrita e di parte; di ritornare nell’anonimato e tra i suoi affetti più cari, quando il delitto è stato risolto.
Delia Strano