25/10/2023

THE PALACE di Roman Polanski

Un albergo di lusso è la location che il regista Roman Polanski ha scelto questa volta per comprimere e far sfilare i diversi componenti dell’attuale società russa, quella però della classe più abbiente. Così "The Palace", il film presentato in anteprima e fuori concorso alla 80ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, diventa il suo microscopio di russi ricchi.   
Col mezzo cinematografico e con audacia, Polanski radiografa la Russia di Putin e parte proprio dalla sua veloce ascesa avvenuta nel 1999, quando inaspettatamente Boris Nikolaevic El'cin rassegnò le dimissioni e, come previsto dalla Costituzione, Vladimir Putin divenne presidente ad interim della Federazione Russia, questa notizia appare in primo piano nella televisione di una stanza della struttura, mentre degli ospiti apprendono l’informazione, altri più in là, si divertono a fare a pezzi la camera da letto, possono permetterselo; hanno i soldi per pagare.

Nel frattempo, alla reception, sembra che tutto vada bene, c’è il personale dedicato per l’appunto a ricevere la gente che non solo si sta recando lì per delle semplici ferie, ma che presenzierà pure l’arrivo del nuovo anno, il 2000, numero che tra l’altro è stato disegnato in una scultura di ghiaccio messa al centro della hall e che si vedrà anche nei fuochi d’artificio per segnare questo inizio di secolo.

Oliver Massucci (Hansueli) interpreta il direttore dell’albergo che si imbatterà continuamente con tutti i casi problematici e le svariate persone da gestire e da seguire. Per darsi coraggio, si scolerà delle piccole bottigliette del suo personale minibar o dei drink offerti dai clienti.

La sfilata degli ospiti incomincia con la presenza di un uomo grasso che appare all’ingresso ubriaco fradicio, è avvolto solo da un’enorme pelliccia e pretende che gli si dia la sua stanza, però lo informano che non è registrato lì e che gli manca fare qualche passo per raggiungere il suo hotel. Questo sarà l’inizio di molte scene in cui si ritroveranno non solo i personaggi bizzarri, ma anche alcuni dei temi tipici del cineasta come i confini della normalità e la corruzione.

Le donne, per lo più, vengono rappresentate in gruppi. Ci sono le ragazze che fungono da escort, le signore tutte gonfie, zeppe piene di silicone, e qualche donna sola come Fanny Ardant (Contessa Constance Rose Marie de La Valle) che è accompagnata da un cane di piccole dimensioni che spesso ha la diarrea perché la padrona lo alimenta con del costoso caviale.

Altri personaggi, appaiono in questo frullato di commedia grottesca, Mickey Rourke come Bill Crush, avido e fallito uomo d’affari che incastrerà un banchiere della zona, convincendolo di entrare in società aumentando di qualche zero il suo conto. Uno, affamato di vita e l’altro, affamato di soldi; resteranno insieme per tutta la durata del filmato a fare da contrasto umano.

Luca Barbareschi fa invece Bongo, attore famoso e conosciuto, a quanto pare, per avere un membro sessuale spropositato, non lo nasconde e in qualunque opportunità, se ne vanta. Il suo ego verrà colpito perché un’incidente con gli sci, provocherà una ferita sul viso.
E non poteva assolutamente mancare la coppia, composta dal “sugar daddy” e la “sugar baby”, l'anziano uomo che sposa una giovane e che la accontenta su tutto. Per il loro anniversario, l’uomo decide di donare un regalo stravagante e per l’occasione, farà arrivare un pinguino vero che girerà graziosamente su tutti i corridoi. Questa non sarà l’unica situazione strana che avverrà per questa coppia perché poi alla mezzanotte del 2000, la giovane sposa dovrà fingere di parlare col marito ormai deceduto giacché in questo modo porterà a compimento il suo piano, quel preciso anno di sposalizio richiesto per poter godere dell’eredità. 

The Palace, come in molti film del noto regista polacco, è il luogo specifico in cui si svolge tutta l’azione, e l’opera esce in un momento storico critico, dove si matura attorno a noi un caos che vede coinvolti la Russia e l’Ucraina, nazioni che si ritrovano a fare la guerra in mezzo ad un mondo partecipe e allo stesso tempo indifferente. Mentre molti morti continuano a registrarsi, The Palace polemizza e fa sorridere sulle assurdità e sui difetti di molti russi potenti e facoltosi in modo caricaturale e che si vedono in questo lavoro filmico firmato Polanski.

Blanca Estela Rodríguez
giornalista culturale-freelance radio,web, carta stampata e tv.
Ha collaborato con le emittenti del Servizio Pubblico Messicano.
Cura e organizza festival e rassegne cinematografiche.