25/10/2023
THE KILLER di David Fincher
Risulta subito chiaro che per Fincher questa trama trita e ritrita altro non è che un pretesto, e che di quello che succede, per citare un monologo fuori campo del personaggio senza nome interpretato magistralmente da Michael Fassbender, non ce ne frega un ca**o.
Quello che ci importa tremendamente, mentre ascoltiamo il respiro calmo del protagonista e i suoi battiti cardiaci monitorati da un orologio intelligente, mentre lo guardiamo prepararsi e meditare, attendendo con lui il momento perfetto per togliere una vita, è la meticolosa precisione con cui viene svolta e raccontata ogni singola azione, dalle fasi dell’assemblaggio del fucile alla disposizione di un corpo. Non è il cosa, ma il come.
Tra uno sparo silenziato e un altro, sempre con la musica degli Smiths nelle cuffiette, diventiamo osservatori rapiti, e mai giudici, di un documentario ASMR nella mente di questo assassino-narratore-filosofo che si ripete ossessivamente un mantra affinato in anni di mestiere e di confortante routine, per cui l’empatia è una debolezza e la noia una rovina.
E se il Cinema è la vita con le parti noiose tagliate, David Fincher recupera e nobilita proprio queste parti, in un’ode all’attesa estenuante e al tempo che passa lento quando si è soli con la s maiuscola, in un film perfettamente eseguito che fa tutto meno che annoiare.
Iacopo Ricciotti