18/10/2022

THE SON di Florian Zeller

Hugh Jackman, l’attore australiano vincitore di un Golden Globe, ha abituato il gran pubblico a vederlo in personaggi sempre tosti e duri. Per tutti infatti è ancora Wolverine, il mutante della Marvel Comics, dotato di poteri che lo rendono immortale, con uno scheletro del tutto indistruttibile, intransigente con se stesso e con gli altri, sempre scontroso, ma anche a tratti generoso e giusto.

A Venezia 79, invece, Jackman è protagonista del film in concorso The son con la regia di Florian Zeller, adattamento dell’opera teatrale Les Fils, dove interpreta con grande maestria un ruolo tutt’altro che duro, è un padre dolce e responsabile, ha una brillante carriera, lavora nei grattacieli di New York e ha un appartamento lussuoso nel quale vive con Beth (Vanessa Kirby), una giovane compagna con cui ha appena avuto un bebè che cresce felice e sano.

La vita sembra andare alla grande, ma non tutto quel che luccica è oro, perché mentre il protagonista è contento del nuovo percorso che sta facendo, da un'altra parte, ha lasciato alle spalle la famiglia precedente, dove emerge un figlio adolescente che non se la sta passando tanto bene, da tempo manca a scuola e ha una tristezza perenne che traspare dal suo aspetto malinconico.

Mentre le giornate di Peter (Hugh Jackman) trascorrono gioiose e piene di novità, quelle dell’ex moglie Kate (Laura Dern), invece cominciano ad essere grigie e preoccupanti perché oltre a non essere presente più a scuola, il loro figlio Nicholas (Zen McGrath) ha cominciato a chiudersi in se stesso, tanto da non avere amici e rimanere per ore o per giorni nella sua stanza.

Dopo aver saputo, da un incontro con l’ex moglie, questa serie di inconvenienti, Peter inizia ad avere dei ripensamenti sulle attenzioni che avuto con Nicholas e sull’educazione che gli ha dato, e va a trovarlo e riscontra che in effetti ha un'aria estremamente triste che è visibile agli occhi di chiunque.

Così da un momento all’altro, Nicholas chiede a Peter di andare a vivere con lui, è da quel punto, il mondo di tutti comincerà a sgretolarsi fino ad arrivare ad un epilogo tragico che porterà ad una sofferenza indicibile per entrambe le famiglie. Il film, dunque, mostra che bisogna stare attenti a tutti i passi che si fanno perché qualcosa si può trascurare o qualche tassello può sfuggire e quando ci si accorge, è troppo tardi per pentirsi e rimediare. 

Blanca Estela Rodríguez
Corrispondente estero. Italo messicana