19/09/2022
L’ORIGINE DU MAL di Sebastien Marnier
L’amica e amante, interpretata da una convincente Laure Calamy, ex detenuta anche lei, che lavora come impacchettatrice in una fabbrica di aringhe, ha il vizio dei furti di identità.
La donna stufa del solito tran tran, si finge Stephane e decide di presentarsi dal padre di questa scoprendo che è un uomo molto ricco.
Si introduce nella sua pittoresca famiglia, della quale lui, all’origine di ogni male, è l’odiato despota che non vuole farsi spodestare, divenendo l’alleata preziosa di quest'ultimo, ma rendendosi progressivamente indispensabile anche agli altri membri della famiglia.
Tutto sembra filare liscio e anche la morte del vecchio pare coronare il suo sogno di diventare una giovane ereditiera, fino al momento in cui Stephane, che legge nel giornale della morte del padre, decide di fuggire dal carcere per partecipare al funerale.
Il film declina la vicenda tratteggiando i personaggi con sottile umorismo, come nel caso della cameriera che ruba gli infiniti oggetti acquistati dalla madre. La villa indubbiamente bella e suggestiva, piena zeppa degli oggetti più incredibili acquistati dalla madre che soffre di shopping compulsivo, è una sorta di terzo personaggio che fa da sfondo alla vicenda.
Il film si dipana con un ritmo dolcemente serrato, affrontando il drammatico tema della ricerca d'identità e della vita nel carcere con una sottile eleganza. Sarah Revoltella