10/11/2021

E’ STATA LA MANO DI DIO di Paolo Sorrentino

“E’ stata la mano di Dio”, il titolo dell’ultimo film diretto dal 51enne regista napoletano Paolo Sorrentino, presentato in concorso a Venezia 78, è un riferimento alla frase che l’ex campione argentino Diego Armando Maradona usò per descrivere il suo goal contro l’Inghilterra nella Coppa del Mondo del 1986. Due anni prima, nel 1984 il calciatore era arrivato a Napoli per giocare tra le fila della squadra partenopea. Un evento straordinario, quasi messianico per la città che mai avrebbe immaginato che un fuoriclasse come lui potesse scegliere di giocare in terra italiana. Quel momento sportivo avrebbe segnato e emozionato la vita dell’allora adolescente Paolo Sorrentino; ma non sarebbe stato l’unico.

In questo film quasi autobiografico del regista, dove momenti veritieri e parti romanzate sono mescolate e sintetizzate insieme per dare vita alla storia di Fabietto Schisa, alter ego del giovane Sorrentino (interpretato da Filippo Scotti) che in seguito troverà la sua strada nel cinema, osserviamo gioie e dolori della sua famiglia: suo padre, il simpatico Saverio (interpretato da uno spigliato Toni Servillo) che però nasconde un segreto; sua madre, l’affettuosa Maria (Teresa Saponangelo) che fa scherzi ai suoi coinquilini (la prematura perdita dei genitori, raccontata nel film, segnerà per sempre la sua vita), un fratello più grande (Marlon Jobert) che vuole fare l’attore e una sorella che non esce quasi mai dal bagno. Inoltre, c’è l’eccentrica e procace zia Patrizia (una sensuale Luisa Ranieri) che turba i sogni di Fabietto. E ancora, altri pittoreschi personaggi della sua famiglia dalle connotazioni felliniane che ritroviamo in pranzi conviviali e gite fuori porta, fino ad un “incontro particolare” con una anziana baronessa, vicina d’appartamento. Il destino trama dietro le quinte e gioia e tragedia s'intrecciano, e poi l’incontro con il regista Antonio Capuano e la folgorazione per la settima Arte, che indicheranno la strada per il futuro di Fabietto.

Sorrentino torna nella sua città natale per raccontare la sua storia più intima, personale, un racconto di destino e famiglia, sport e cinema, amore e perdita. E c’è la sua Napoli, spigliata e dolente (con la fotografia di Daria D’Antonio) ma anche con la sua allegria e il suo umorismo. “E’ stata la mano di Dio” ha vinto il >Leone d'argento - Gran premio della giuria e il giovane Filippo Scotti, alla sua prima esperienza cinematografica, ha ricevuto il premio Marcello Mastroianni come miglior attore esordiente.

Andrea Curcione