10/12/2020

DOROGIE TOVARISCHI (CARI COMPAGNI!) di ANDREI KONČALOVSKIJ

L’83enne regista, produttore, sceneggiatore russo Andrei Končalovskij, figlio dello scrittore e poeta Sergej Michalkov, e fratello del regista Nikita Michalkov, ha un legame particolare con la Mostra del Cinema di Venezia e una collezione di Leoni d’argento per la migliore regia. Nel 2002 aveva vinto il primo con La casa dei matti, nel 2014 il secondo per Le notti bianche di un postino e nel 2016 il terzo per Paradise.

Adesso in concorso nell’edizione 77 di questa rassegna la Giuria gli ha assegnato il premio speciale per il suo ultimo lavoro Dorogie Tovarischi! (Cari Compagni!). Il film, girato in bianco e nero e in formato 4:3, è ambientato in Unione Sovietica, ed è ispirato ad un vero episodio sanguinoso avvenuto il 2 giugno 1962. Sono trascorsi appena 9 anni dalla morte di Stalin e il potere ora è in mano al segretario del PCUS Nikita Krusciov.
Il 1° giugno a Novočerkassk una cittadina della Russia meridionale venne indetto uno sciopero presso la locale fabbrica di locomotive. I lavoratori incrociarono le braccia per protesta contro l’aumento delle ore di lavoro e la riduzione delle paghe che avvenne in concomitanza con l’aumento dei prezzi della carne e del burro voluti dal governo centrale. Si svolse un corteo contro il municipio e la stazione di polizia e il lancio di pietre. Il blocco si estese anche ad altre fabbriche, quando si seppe che la polizia stessa aveva arrestato 30 lavoratori. A sedare la rivolta furono chiamati militari dell’esercito.

Dalle notizie che si seppero in seguito, alcuni cecchini del KGB spararono sulla folla di rivoltosi lasciando sul terreno numerosi morti e feriti. In seguito vi furono numerosi arresti e processi immediati con condanne a morte; dei cadaveri e di molte persone fermate non si seppe più nulla.

Nel film seguiamo Lyudmila (l’attrice Julia Vysotskaya, moglie del regista) che è un membro del partito comunista locale ed è una convinta militante che nutre ancora un’incrollabile fiducia negli ideali staliniani e un profondo disprezzo per ogni forma di dissenso. In quei giorni sua figlia Svetlana, in contrasto con le idee di sua madre e aderente alla protesta, scomparirà nel nulla.

Per la donna inizierà un’affannosa quanto rischiosa ricerca, a dispetto del blocco della città, degli arresti e dei tentativi di insabbiamento da parte delle autorità. Il regista ricostruisce con accuratezza e sensibilità quel drammatico evento, chiamato “il massacro di Novočerkassk” che metterà in luce il tradimento dei miti e degli ideali comunisti.

Andrea Curcione