12/10/2020

THE DUKE di Roger Mitchell

Il 63enne regista Roger Michell seppur di origini sudafricane (è nato a Pretoria) è ormai considerato di fatto un regista inglese, soprattutto dopo il successo planetario di Notting Hill (1999), ma prima ancora per aver collaborato con il regista Danny Boyle alla lavorazione di Trainspotting (1996). Eclettico e dalle forti capacità registiche, di lui ricordiamo anche Ipotesi di reato (2002) e A Royal Weekend (2012).

A Venezia 77 ha presentato il suo ultimo lavoro, Fuori Concorso, The Duke, una brillante e spassosa commedia in puro stile “british” che prende spunto da un vero fatto di cronaca rimasto nascosto per molto tempo. Siamo in Inghilterra nel 1961, all’epoca il primo ministro era il conservatore Harold MacMillan. Causa ristrettezze economiche il governo decise di far pagare il canone per l’abbonamento alla tv di stato. A questo si ribellerà vivacemente Kempton Bunton (l’attore Jim Broadbent) un simpatico tassista di sessant’anni dalla battuta facile e dalle ingenue bugie, felicemente sposato con l’umile Lylia (Helen Mirren), colf presso una famiglia aristocratica.

Un giorno compirà un gesto abbastanza clamoroso: ruberà il ritratto del Duca di Wellington di Goya dalla National Gallery di Londra. Fu il primo (e finora unico) furto nella storia della Gallery. In cambio della sua restituzione l’uomo chiederà al governo di impegnarsi affinché i pensionati avessero diritto alla televisione gratuita. Il furto ebbe un’eco notevole in patria e quando lo stesso Bunton riconsegnò il dipinto, finì sotto processo e condannato solo per il furto della cornice. Il film, brioso, con due grandi artisti in stato di grazia (Broadbent-Mirren), si avvale della sceneggiatura scritta in punta di penna di Richard Bean e Clive Coleman che affiancano alla storia vera elementi di finzione.

Andrea Curcione