12/10/2020

Guerra e pace  di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti

Massimo D’Anolfi e Martina Parenti ci regalano la loro ennesima fatica dopo il documentario “Spira Mirabilis” del 2016 in concorso sempre a Venezia. Il documentario si snoda in quattro capitoli, partendo dalle immagini della guerra Italo-libica del 1911.
Immagini molto suggestive a più di un secolo di distanza, anche se questi fotogrammi sono parte di una ricostruzione successiva agli eventi, ma sempre immagini molto vere per quello che rappresentano anche nella finzione.

Il secondo capitolo ci fa entrare nelle sale della Unità di Crisi del Ministero degli Esteri alla Farnesina. Interessante per come si svolge il tracciamento dei nostri connazionali all’Estero nelle zone più pericolose del Mondo. Questa parte di documentario ha richiesto particolare pazienza e ben tre ministri degli Esteri, succedutesi nel tempo, per poter avere i permessi per girare all’interno dell’Unità. Nessuna troupe fino ad ora aveva mai avuto la possibilità di filmare il lavoro oscuro e difficile degli addetti alla sala stessa.

Il terzo capitolo ci porta in Francia vicino a Parigi, all’interno dell’Accademia Militare dove vengono addestrati militari, addetti esclusivamente alla produzione di filmati di carattere bellico. L’addestramento parte da lontano esaminando un quadro del Cinquecento di Diego Velazquez “La resa di Breda” e continuando con la Guerra di Indocina e del Vietnam.

Nell’ultima parte i due autori ci portano alla Cinematheque Suisse dove è depositato l’Archivio della Croce Rossa Internazionale. All’interno vi si trovano immagini molto forti legate ai campi di sterminio nazisti con i racconti emozionanti di alcuni deportati sopravvissuti.

Aldo Resmini