18/01/2020

THE PERFECT CANDIDATE di Haifaa Al-Mansour

La regista saudita Haifaa Al-Mansour con i cortometraggi e documentari girati nel suo paese è la prima è più importante regista araba contemporanea che ha avuto il coraggio di mostrare dall’interno la condizione femminile, costretta ad essere sottomessa dall’ortodossia religiosa e culturale maschile.

Dopo il successo de “La bicicletta verde” presentato a Venezia nel 2012 e alcune produzioni internazionali, la regista è ritornata a girare in Arabia Saudita la storia di una donna, Maryam, una giovane e brava dottoressa di un pronto soccorso alle prese con le difficoltà della sua professione. I pazienti uomini non accettano che lei non porti il velo che copre il volto, inoltre diffidano della sua capacità e preferiscono farsi visitare da un dottore maschio.

A questo si aggiunge che l’ospedale ha un piazzale non asfaltato e i malati e i portantini riescono con difficoltà a raggiungere la soglia dell’edificio senza imbrattarsi nelle pozzanghere. Per lei questo va contro il buon senso del suo lavoro. E avrà un altro problema: non riuscirà a prendere l’aereo per Riad per seguire una conferenza di dottori poiché il suo visto è scaduto. In una corsa contro il tempo, cercherà di farsi rinnovare il documento, ma troverà mille ostacoli.

Allora la ragazza per ripicca si presenterà come candidata alle elezioni comunali, sfidando, oltre a un suo rivale maschio, tutta una comunità che osteggia ogni emancipazione femminile. Il suo è un atto di ribellione, e sa di non poter vincere, ma lo farà per la sua coscienza e per dimostrare che anche una donna può e deve avere le stesse pari opportunità maschili, anche andando contro le tradizioni e la mentalità conservatrice. La Hal-Mansour non riesce però a gestire con incisività questo ritratto, che ha una narrazione piatta e a volte i toni da commedia.

Andrea Curcione