28/12/2018

THE BALLAD OF BUSTER SCRUGGS  di Ethan e Joel Coen

L’ultimo lavoro della coppia di fratelli Ethan e Joel Coen punta ancora sul filo della nostalgia del mondo del cinema (il loro precedente film del 2016 “Heil, Cesar!” era ambientato negli studios di Hollywood degli anni Cinquanta). Questa volta hanno ripreso il genere western (e non è la prima volta, dopo “Non è un paese per vecchi” del 2007 e il remake de “Il Grinta” nel 2010) realizzando una lunga pellicola ad episodi di oltre due ore, ispirata alle vecchie storie della Frontiera.

Da un immaginario libro di racconti, che porta il titolo del film, ecco aprirsi sei storie, alcune geniali, altre un po’ meno, lavorate con il gioco della sferzante ironia mescolata a uno humor nero. C’è un cowboy canterino, vestito di bianco, (Tim Blake Nelson) che cerca gaglioffi meno abili di lui con la Colt; un inetto e sfortunato rapinatore di banche e di bestiame (James Franco), un impresario circense (Liam Neeson) che gira con il suo carrozzone per esibire un artista poeta menomato (Harry Melling) come personaggio da baraccone; un vecchio cercatore d’oro (Tom Waits) alla ricerca della fortuna che gli cambierà la vita; una giovane vedova (Zoe Kazan) in viaggio per terre ostili con una carovana di pionieri e due guide esperte; infine una classica diligenza con a bordo una signora e tre uomini (tra loro l’attore Brendan Gleeson) che viaggia per destinazione ignota.

Il film, prodotto da Netflix, è stato girato interamente in digitale tra il Nuovo Messico e il Nebraska. Gli appassionati del genere troveranno alcune citazioni a registi del passato, da John Ford a Sergio Leone. Il film dei Coen ha ricevuto il premio per la Migliore Sceneggiatura. E’ stata la seconda volta che i fratelli registi sbarcavano al Lido. La prima era stata dieci anni fa per presentare fuori concorso “Burn After Reading”, una commedia noir che aveva aperto la 65. edizione della Mostra del cinema.

Andrea  Curcione