02/10/2019

Ema di Pablo Larrain

“Ema” è l'interessante film di Pablo Larrain presentato alla 76. Mostra del Cinema di Venezia che racconta la rocambolesca creazione di una famiglia contemporanea.
Ema, una ballerina di danza reggaeton, interpretata da Mariana di Girolamo, insieme al marito il coreografo Gaston, l'attore Gael Garcia Bernal, hanno adottato un bambino, a causa della sterilità di lui. Il bambino che ha dei disturbi psicologici ed emula la madre, la quale di tanto in tanto appicca degli incendi estetico-artistici in giro per la città, dà fuoco alla sorella di Ema. La donna, preoccupata, decide di riportare il bambino all'orfanatrofio, ma viene attaccata dall'assistente sociale che si era prodigata per consentire l'adozione, la quale esplode in tutto il suo risentimento.

Ema diserta le lezioni di danza del compagno e con un gruppo di ballerine decide di andare a ballare per le strade una versione popolare del reggaeton con grande disappunto di Gaston. La coppia rompe e la donna imbastisce una relazione con il marito dell'avvocatessa alla quale ha proposto di seguirla nella causa di divorzio da Gaston e con la quale ha pure una relazione.

L'avvocatessa è sterile e ha adottato il bambino riportato da Ema. Alla fine Ema resterà incinta del marito dell'avvocatessa, recupererà il primo figlio adottato, stabilendo così il perimetro di una famiglia allargata.
Il film si interroga sulle famiglie contemporanee e sul tema della sterilità diffusa, ma con un taglio inconsueto rispetto alle dinamiche comunemente accettate. La storia apre al personaggio di Ema che diventa il vero deus ex machina della situazione, la quale architetta il suo piano di maternità condivisa che permetterà a tutti di entrare a far parte del suo mondo. Alla fine Ema vincerà dimostrando che il suo delirante progetto ha un senso, il senso della vita, a tutti i costi.

Sarah Revoltella