28/12/2018

The Nightingale   di Jennifer Kent

Tasmania 1820. Claire, una giovane donna irlandese, dopo aver subito soprusi e violenze, si addentra nei fitti boschi della Tasmania per vendicare la morte del marito e della sua bambina ancora in fasce, uccisi brutalmente dalle guardie britanniche. A muoverla senza esitazione è la voglia di vendetta che la spinge a compiere un percorso lungo e difficoltoso. Ad aiutarla in quest’impresa ardua e atipica per l’epoca un aborigeno, Billy, sua guida nel difficile viaggio.

Era il 2014 quando l’australiana Jennifer Kent, dopo una lunga carriera come attrice, debuttava dietro la macchina da presa con Babadook, opera prima che l’ha resa nota al grande pubblico. Quattro anni dopo, la regista, fa ritorno sul grande schermo con The Nightingale, in concorso alla 75° Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, lungometraggio nel quale non abbandona le tinte horror già viste in Babadook ma le declina diversamente per raccontare una cruenta fetta di storia del nuovo continente: la colonizzazione britannica in Australia, un atto di forza che ha sconvolto la popolazione aborigena, turbandone l’esistenza e decimandone la popolazione.

Un momento drammatico della storia che si ripercuote ancora oggi nel XXI secolo. Ma cosa si cela dietro The Nightingale? Al di fuori della tecnica registica e dello stile del film, l’opera seconda di Jennifer Kent ha suscitato non poche polemiche durante la presentazione a Venezia. I motivi? Tanti e nessuno. Perché, come ogni prodotto filmico, anche quest’opera va rispettata e analizzata senza fermarsi allo strato più superficiale delle cose. La storia, seppur altalenante a livello di scrittura e nella costruzione dei protagonisti, è suddivisa in due blocchi: una prima parte più cruenta durante la quale si svolge l’uccisione della famiglia di Claire e una seconda parte che si sviluppa invece nel viaggio della protagonista in cerca di vendetta, permettendoci di conoscere e approfondire uno spaccato della nostra storia.

Interpretata dall’irlandese Aisling Franciosi la protagonista canterina Claire, chiamata dalle truppe inglesi l’usignolo (traduzione letterale di the nightingale) è il perno dell’intera narrazione, un racconto di riscatto che macchia il volto angelico della donna con il rosso del sangue. Un film sulla vendetta, quella di una madre e di una moglie alla quale è stata ingiustamente strappata la felicità. Nonostante tutte le critiche The Nightingale è un’opera in grado di lasciare una traccia nella memoria dello spettatore permettendo che, nel bene o nel male, se ne parli.

Giulia Sterrantino