03/10/2018

KADO di Aditya Ahmad

Il regista Aditya Ahmad, che ha curato anche la sceneggiatura di questa pellicola, vince alla 75 a Mostra del Cinema di Venezia il premio come miglior cortometraggio nella sezione Orizzonti. Quindici minuti in cui lo spettatore si immerge nella vita quotidiana di ragazzi e ragazze indonesiani, in un affascinante viaggio alla scoperta di luoghi e culture purtroppo spesso ignorati dal pubblico occidentale, che fruisce piuttosto della propria tradizione cinematografica. Il festival di Venezia permette ancora una volta di portare alla ribalta la cultura orientale, dimostrando che prodotti di qualità escono da questa meravigliosa fucina.

Il regista racconta che, quattro anni dopo il suo precedente cortometraggio, reincontrare Isfira Febiana, protagonista di questo, l'ha spinto a riflettere sulla propria esistenza. Inoltre, osservare il cambiamento esteriore di Isfira e le storie che aveva raccolto nel tempo ha portato Ahmad al volerle narrare, inserendo anche la propria personale concezione della vita: un dono speciale di Dio.

Il cortometraggio narra la storia di Isfi, che con i suoi amici maschi può comodamente indossare i pantaloni, mentre per stare in casa dell'amica Nita ha bisogno dell'hijab. Oltre a mostrare le diverse relazioni che Isfi intrattiene con le diverse persone, si vede la contrapposizione tra il regalo di compleanno che viene architettato per Nita e quello che invece sarà destinato ad un amico, a sottolineare la differente libertà concessa a maschi e femmine.

Questi quindici minuti portano a riflettere e ad interrogarsi sullo stile di vita di luoghi tanto lontani, ascoltando le ragioni dei genitori di Nita e chiedendosi se quel comportamento che a primo impatto bocceremmo all'istante non sia in realtà solo un gesto d'amore. Conoscere un cinema più esotico rispetto a quello a cui siamo abituati può aprire la mente, ed entrare in casa di persone con modi di pensare radicalmente differenti dal nostro non può che rappresentare una ricchezza.

Alessia Rossetto