27/12/2017

Three Billboards Outside Ebbing, Missouri di Martin McDonagh

La cartellonistica stradale costituisce una caratteristica iconica del paesaggio americano, fornisce indicazioni e accoglie i viaggiatori dando loro il benvenuto. Non c’è, tuttavia, alcuna rassicurazione nella segnaletica smarrita, abbandonata nella nebbia mattutina nella sequenza di apertura di Three Billboards outside Ebbing, Missouri (in concorso alla 74esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, dove si è aggiudicato il premio per la migliore sceneggiatura), desolato ricordo di un tempo di prosperità e felicità ormai lontano, destinata a diventare lo strumento per portare avanti un doloroso percorso di vendetta/riscatto dai risvolti inaspettati.

Dopo In Bruges - La coscienza dell’assassino (2008) e 7 psicopatici (2012), Martin McDonagh realizza, con la sua ultima fatica, un viaggio cinico e dissacrante nella provincia americana, un racconto morale intriso di humor nero, un’epopea caustica e corrosiva dove la battuta sagace e la risata sono i primi appariscenti segnali di una sofferenza vibrante e universale. Three Billboards conferma quindi la cifra stilistica di un autore libero di esprimere pienamente una personale e straziante poetica, al di là dei condizionamenti cinefili.

Lo script, punto indiscusso di forza di questa pellicola esplicitamente debitrice al cinema dei fratelli Coen (partendo dal genere per finire alla splendida partitura di Carter Burwell), è pura e travolgente arte del dialogo che scandaglia e smaschera l’intolleranza e la mentalità settaria della società americana e del mondo in cui viviamo. Non vi è alcuna distinzione manichea tra buoni e cattivi, tra bene e male. Il regista, nello scavare nella psiche dei personaggi, tutti egregiamente caratterizzati, riesce a trasmettere un senso di imperscrutabilità dell’esistenza superando gli stereotipi di ruolo e ribaltando i consueti rapporti di forza. A dominare la scena, in un cast in pieno stato di grazia, è una inconfondibile Francis McDormand nel ruolo di una madre cocciutamente in cerca di giustizia per la figlia barbaramente assassinata. L’eterogeneo e inquietante sottobosco di Ebbing, grigia cittadina (inventata) del Missouri, si trasforma così nella parabola di un’umanità difettosa, contraddittoria, manchevole e inadeguata, disperatamente in cerca di redenzione, in questo western suburbano che punta dritto alla nomination agli Oscar 2018.

Annarita Mazzucca