24/11/2017

Happy Winter di Giovanni Totaro

Uno stralcio di vera vita estiva nella spiaggia di Mondello, a Palermo. Il primo documentario di Giovanni Totaro, racconta l’estate di alcune persone che passano le loro giornate al mare, trasferendosi in cabine da spiaggia, al cui interno riescono a ricostruirsi angoli di casa in miniatura. Ogni cabina è la carta d’identità del proprietario. Tutto sembra seguire un copione, invece ogni personaggio è l’interprete di se stesso e la naturalezza, che Totaro è riuscito a cogliere, è genuina in maniera disarmante.

Cinquantenni che si comportano da adolescenti, il venditore ambulante che ogni mattina carica la sua schiena di bibite fresche cercando di venderle abusivamente ai bagnanti, il candidato sindaco che fa campagna elettorale tra i vicini d’ombrellone, ragazzi che vivono la loro estate tra baci rubati, partite a carte, cibo tutt’altro che leggero consumato in riva al mare. C’è tutto questo e molto di più in questo ritratto di realismo, che ricorda le visioni balneari nei film degli anni ’60, ma in realtà contemporaneo e attuale.

È come se su quella spiaggia il tempo si fosse fermato, apparentemente in un mondo parallelo, in cui sembra non esistere altro che un’estate da vivere nel divertimento e nella spensieratezza. Tuttavia i protagonisti sono dei sognatori, alla ricerca costante di qualcosa di più, di una vita più agiata, magari lontano da quel posto che, anche se con un briciolo di malinconia, sarebbero disposti a lasciare pur di vivere meglio. Una leggerezza ammanta tutto il film, ma un sostrato permette una riflessione profonda sulle difficoltà della vita e sul modo giusto per poter godere delle cose semplici.
Un sub a inizio film scandaglia il fondale marino, solo alla fine trova un piccolo tesoro. Sarà forse una metafora che chiude il cerchio?

Eugenia Avveduto