02/11/2016

Miljeong (The Age of Shadows)  di Kim Jee-won

Presentato fuori concorso a Venezia, Miljeong – internazionalmente noto col titolo The Age of Shadows– rappresenta il tentativo di Kim Jee-won di costruire un film di spionaggio ambientato nella Corea sotto l’occupazione giapponese a partire da un fatto realmente accaduto, ovvero l’attentato a una stazione della polizia imperiale nel 1923.
A differenza di quanto visto ne Il Buono, il Matto e il Cattivo, dove il dominio straniero faceva semplicemente da sfondo alla vicenda, questa volta i fatti narrati sono strettamente legati al periodo preso in esame: siamo negli anni Venti, e l’Impero Giapponese si è imposto da ormai un decennio nella penisola coreana. Lee Jung-choo –interpretato da Song Kang Ho–, capitano di polizia al servizio dei nuovi padroni, è incaricato di sventare un complotto dinamitardo ai danni delle truppe di occupazione.
Lee inizia così le sue ricerche finché, guadagnatasi la fiducia di un membro della resistenza, viene condotto a Shangai dove fa la conoscenza del capo del movimento indipendentista e si vota alla sua causa. Nel corso del viaggio di ritorno, Lee riesce a evitare l’arresto dei ribelli e il sequestro degli esplosivi ma a Seoul la cattura sarà inevitabile. Dopo l’ennesimo voltafaccia, solo nel finale sarà possibile capire da che parte stesse il protagonista.
Tuttavia, per quanto Jee-won sia stato in grado di dare alla luce un ottimo film di genere, almeno per la prima metà Miljeong è lento a ingranare e pertanto difficile da seguire. Tralasciando questo difetto nella gestione dei tempi, a storia inoltrata la pellicola si rivela perfettamente calibrata tra azione –la sparatoria alla stazione, ma anche l’inseguimento sui tetti dell’inizio– e suspense –la scena sul treno da Shangai a Seoul–, recuperando l’atmosfera noir che era il tratto saliente di A Bittersweet Life. Risulta dunque evidente che intento del regista non è offrire una ricostruzione storicamente inoppugnabile, ma riflettere e ironizzare, con una vena di patriottismo, su un capitolo buio della Storia del suo Paese.

Giovanni Stigliano