24/10/2016

Pamylia Ordinario di Eduardo W. Roy Jr.

Con Pamylia Ordinario il regista filippino Eduardo W. Roy Jr., inquadra la vita di due ragazzi in mezzo alle strade di Manila, città caotica e crudele.
Due sedicenni, Jane e Aries, che vivono in strada, sopravvivendo con piccoli furti ed espedienti illegali, devono affrontare qualcosa di molto più grande di loro, poiché si ritrovano ad essere dei genitori adolescenti. L'unica gioia sembra essere il loro bambino, Arjan (sintesi dei nomi dei genitori), che però molto presto verrà rapito.
La coppia si ritroverà sola, senza nessun aiuto, anzi sarà sbeffeggiata sia da una radio locale che inizialmente si propone di aiutarli nella scomparsa del bambino, lanciando un appello alla radio, sia dalla  polizia. Soli e senza alcun aiuto i due si ritrovano erroneamente a compiere il furto di un altro bambino, che prelevano da una casa di una gated community, da cui i due scappano scavalcando le alte barriere, poiché si rendono conto che nessun altro potrà sostituire il figlio scomparso.
Il regista mostra la degradazione presente nella capitale filippina: molti bambini e giovani ragazzi vivono per strada, avendo con loro il minimo indispensabile. I protagonisti e la stessa banda di cui fa parte Aries derubano turisti, negozi e delle volte si prostituiscono per guadagnarsi da vivere. La difficoltà che i ragazzi affrontano ogni giorno è trascurata dagli ordini sociali; d'esempio è la scena in cui Jane si reca alla polizia ed è costretta a far vedere il seno. Sono i nessuno, i reietti, e pur vivendo ovunque, in qualsiasi luogo libero, sembra in realtà non esserci posto per loro.
Roy Jr. alterna le proprie immagini con le riprese di macchine di videosorveglianza, forse per evidenziare che quello che avviene nella città di Manila è sotto gli occhi di tutti, sia quelli umani che quelli elettronici, e nessuno è in grado o ha voglia di cambiare le cose.

Paola Cosma